SPETTACOLI

[vc_row css=”.vc_custom_1476017688891{background-image: url(https://www.lagruproduzioni.com/wp-content/uploads/2016/08/Senza-titolo-3.png?id=333) !important;background-position: 0 0 !important;background-repeat: no-repeat !important;}”][vc_column][vc_toggle title=”Teatro Comico” style=”round_outline” color=”peacoc” el_id=”1475514875276-953b4970-cf9d”]complesso-di-edipoCOMPLESSO DI EDIPO

di Piero Massimo Macchini e Domenico Lannutticon Piero Massimo Macchini

Disegno luci e audio: RS Project  | Regia: Domenico Lannutti

SINOSSI

Di che cosa ha bisogno un “provincialotto”: il bar con gli amici, una collezione di film action movie, una ragazza con cui uscire la sera, una mamma a casa che pensa a tutto e ti fa vivere con la sua pensione e di un sogno nel cassetto che è quello di entrare nel mondo dello spettacolo. Uno spettacolo comico che analizza il mondo e lo mette a nudo attraverso una ingenuità folle per ridere di se stessi e degli altri in compagnia di un Marchigiano di Marca! Come dice Piero Massimo Macchini quest’anno ho fatto il provino per il grande fratello ma non mi hanno preso perché dicono che non sono abbastanza deficiente! L’anno prossimo ci riproverà perché pensa di essere migliorato!


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NEMICI PER LA PELLE

di e con Piero Massimo Macchini e Michele Gallucci

Disegno luci e audio: RS Project

SINOSSI

“Nemici per la pelle” è il risultato di un’amicizia che non finirà mai proprio perché turbolenta. La necessità di stare insieme e di lasciarsi è sempre estremamente presente e lo spettatore vive e ride di questa tensione comico/tragica. Due uomini sull’orlo di una crisi di nervi a colpi di interruzioni, sgambetti e portate per i fondelli. L’odio che fino ad oggi è stato rappresentato come sentimento negativo in questo spettacolo assume una sfumatura poetica. I due sono due calamite inseparabili ma allo stesso tempo dello stesso polo. Da una parte c’è un superuomo con indubbie sfumature vittimistiche dall’altra un vero proprio uomo medio che vive per osservare e giudicare. L’incontro scontro è sempre sul fil di lana con il risultato assolutamente visual comico. Uno spettacolo dal sapore intimistico che mette in luce tutte le nostre relazioni di compromesso.


non-tutti-i-mali-vengono-per-nuocere-a-meNON TUTTI I MALI VENGONO PER NUOCERE…A ME!

Di: Piero Massimo Macchini, Michele Gallucci e Domenico Lannutti

Con: Michele GallucciDisegno luci e audio: RS Project

SINOSSI

É il racconto di un personaggio, vittima per eccellenza, di se stesso e degli altri, un agnello sacrificale, moderno, che mette a nudo le piccole incongruenze della vita di tutti i giorni, cogliendo il lato umano e disumano degli eventi! Questo personaggio è Michele Gallucci che sembra aver trovato modo di “elevarsi” da quella realtà, anche perché, come dice sempre: “Se la fortuna è una ruota che gira…la mia è forata.”

 


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RADICAL GREZZO 
Provincialotto a Km 0

di Piero Massimo Macchini, Paolo Figri, Michele Gallucci e Matteo Berdini.

con Piero Massimo Macchini e la straordinaria partecipazione di Michele Gallucci.

regia Olivia Macchini | scenografia Paolo Figri | grafica Fabio Damiani | disegno luci RS Projectcostumi Valentina Ardellicompagni di giochi Gianluca Marinangeli, Domenico Lannutti, Kevin Pizzi, Mauro D’Angelo.

SINOSSI
Piero Massimo Macchini non ci fa. Ci è proprio. Un po’ tonto, un po’ furbo o semplicemente comico. Oggi, nel suo alter ego più comunicativo, il Provincialotto, sceglie di rivelare al mondo il suo codice etico, sintetizzato perfettamente in due sole parole: radical grezzo. Puro, integrale, non raffinato, ma neanche contaminato. Stanco della marchigianità da cartolina dichiara guerra a chi si vergogna della propria identità territoriale e abbandona ogni sentimento di pluralismo intellettuale per un sano e moderno bigottismo cosmopolita. Il Provincialotto sente di poter contribuire alla solidità della “cultura media” e alla nascita di una nuova maschera per la commedia dell’arte. “Siamo proprio sicuri che tutti debbano essere super intelligenti? Istruitissimi? Dobbiamo tutti per forza essere dei geni? Immaginiamo una società in cui la convinzione più diffusa sia di essere culturalmente poco elevati. Credo che saremmo tutti più curiosi e più vogliosi di imparare gli uni dagli altri. Ci sarebbe molta più spontaneità e molto più interscambio sociale. Io voglio essere di cultura media, perché i tanto intelligenti come Mario Tarquini o gli stupidi stupidi come Claudio Sdolzini, il proprietario del bar del Triangolo, hanno rovinato questa povera Italia. In un mondo in cui tutti sono opinionisti, tutti sono bravissimi a giudicare, ma nessuno sbaglia mai, il Provincialotto si dissocia con un atto di grande incoerenza. Dichiara con orgoglio e con quel poco di onestà intellettuale che possiede: “Sì, io sono un radical grezzo e affronto tutto, ma proprio tutto con il sorriso sulle labbra”.



scherziamoScherziAmo

Di Piero Massimo Macchini e Domenico Lannutti

Con: Piero Massimo MacchiniScenografia: Paolo Figri  | Compagni di giochi: Michele Gallucci e Paolo Rocchi  | Luci e audio composing: RS ProjectRegia: Max Giusti

SINOSSI

Piero Massimo Macchini ci racconta il suo percorso di crescita personale, lasciando ormai alle spalle il celebre “Complesso di Edipo” (spettacolo pluripremiato) per approdare alla più rilassante sindrome di Peter Pan. Con gli anni che passano, una convivenza in essere e l’immancabile mamma onnipresente nei pensieri del nostro anti-eroe contemporaneo che, tra le righe sdrammatizza sulla crisi, non solo economica, ma emotiva e culturale dei giorni nostri. “ScherziAMO”, un gioco di parole che introduce ad un mondo fatto di burle e nessuna voglia di prendersi sul serio.

“Chi nasce per gioco, non può che vivere in allegria” è l’ancor più eloquente sottotitolo che sta a ricordarci come nessuno di noi abbia scelto di venire al mondo: siamo in fondo tutti “scherzi del destino” e non ci resta davvero che vivere col sorriso sulle labbra.

Energia positiva e tante risate in un’ora e trenta minuti di show ai massimi livelli per la regia di Max Giusti.[/vc_toggle][vc_toggle title=”Visual Comedy” style=”round_outline” color=”peacoc” el_id=”1475522426258-50dfb71f-613a”]brainstormingBRAINSTORMING

di Piero Massimo Macchini e Francesco Niccolinicon Piero Massimo Macchini | regia di Francesco Niccoliniscene di Paolo De Santicostumi di Gaby Corbomusica Simone Agostini

SINOSSI

Le interpretazioni sono innite, la critica teatrale e la ricerca scientica si interrogano senza trovare una risposta univoca, i sociologi discutono: cosa si nasconde dentro questo Brainstorming? La storia di un bambino centrato da un fulmine e trasformato in un Frankenstein junior multiforme e divertito? Oppure è il fratello minore di Arturo Brachetti? Oppure ancora un cartone animato sfuggito di mano al suo disegnatore? Una marionetta liberata dai li e impazzita di gioia a poter vestire i panni di tutte le altre marionette della baracca? O forse un dj notturno che a forza di scegliere le musiche più diverse le ha trasformate in personaggi in carne e ossa? Nessuno lo sa, e tutte le risposte, a oggi, sono possibili. L’unica cosa certa è che per tutta la durata dello spettacolo un lo sottile riporta in scena, tutti insieme e tutti protagonisti, alcune delle grandi star del mondo musicale, dello spettacolo e dell’arte, in un caleidoscopio di colori ed emozioni, acide e comiche, funky e rock, suadenti e disastrose, tutte insieme, come insieme si presentano bambini neonati, pittori, attori, cantanti, personaggi da fumetto, da Marilyn Monroe a Elvis Presley, da Bob Marley a Michael Jackson, da Superman all’ultima bellissima Miss Italia. Come tutto ciò sia possibile resta davvero un inspiegabile, divertentissimo mistero. La sola verità che è a tutti nota è che Piero Massimo Macchini alias Dolly Bomba, il protagonista di Brainstorming, abita a Fermo, in via Dante Zeppilli, a cinquanta passi esatti da quello che no al 1996 era l’ospedale psichiatrico della città, e lì dentro, il giovane Piero Massimo ha indubbiamente mosso i primi passi verso il trionfo della fantasia…


fuori-portaFUORI PORTA

Di e con Piero Massimo Macchinicostumi Karisia Paponi

SINOSSI

Un viaggio ai confini della fantasia.” Andare, tornare, vagare. Uscire dal centro dei propri pensieri come fosse una gita fuori porta. Un viaggio strano questo: si entra e si esce dalla realtà passando da una porta all’altra, in un mondo ora fantasticato, ora concreto e quotidiano. Uno spettacolo di pantomima, metafora della vita, dell’esperienza che ognuno fa alla ricerca di chiavi su chiavi senza raggiungere mai il luogo agognato, per scoprire che l’unica chiave utile, capace di aprire la porta della libertà è già a nostra disposizione: basta andarla a prendere nel profondo del proprio cuore. Sul palco pochissimi oggetti: una porta, una valigia vuota, un palloncino ed una chiave. Il corpo usato come un pennello su una tela bianca. La musica che scandisce il trascorrere delle emozioni. La pantomima si rivela una forma espressiva al di là del tempo capace di emozionare e comunicare senza barriere. Una poesia immaginata che prende forma sulla scena.


mago-per-svagoMAGO PER SVAGO

Di e con: Simon Luca Barboni e Mirco Bruzzesi (L’Abile Teatro)

Trucco: Costanza PastoreCostumi: Boutique Matteo Duca  | Disegno luci e audio: RS Project

SINOSSI

Concepito come uno spettacolo muto, è in effetti tutt’altro che silenzioso. Mago per Svago si rivela al pubblico grazie alla sua colonna sonora. Un ritmo trascinante che nei suoi accenti racchiude i momenti più significativi della storia. Racconta di un mago e del suo spettacolo, ma soprattutto, racconta di un assistente e del suo desiderio di conquistare la scena. La classica magia come la conosciamo, viene così riproposta in una forma inedita: una parodia di se stessa. L’assistente e il suo ricalcare il “grande mago”, gli imprevisti, gli errori, fino ad un epilogo che ribalta l’intera scena e commuove lo spettatore. Lo spettacolo rende possibili diversi livelli di lettura comunicando efficacemente al bambino grazie all’assenza di testi recitati e alla mimica claunesca dei protagonisti, ma ottiene anche il favore degli adulti, per gli esercizi di tecnica circense e il livello delle magie proposte.


sub-limen-1SUB LIMEN 1 La Potenza dell’Atto

Di Mauro D’angelo, Mattia Camilli e Piero Massimo MacchiniCon Mauro D’angelo e Mattia CamilliRegia di Piero Massimo MacchiniScenografia Paolo Figri Costumi Valentina ArdelliVideo e foto Mauro MartelliniProduzione LaGrù

SINOSSI

Mauro e Mattia sono due ballerini che utilizzano il ballo come forma di espressione a 360 gradi. Sub Limen 1 è la storia di 2 amici con chiari conflitti di relazione che decidono di esprimere tutta la loro energia attraverso un susseguirsi di quadri non definibili in nessuna delle correnti artistiche sin qui conosciute. Sublimen 1 è uno scarabocchio di un bambino, è la spruzzata di colore nella tela di Pollock, è lo squarcio deciso e definitivo di Fontana. È nato prima l’Uovo o la Gallina? Un dubbio Amletico nel quale i due sviluppano una serie di coreografie, gag, trasformazioni fisiche fino a fondere la loro comicità nello stile slapstick più assoluto. Il linguaggio passa vorticosamente dal film muto ai cartoon senza disdegnare il silenzio del movimento in uno spazio vuoto. Una folle energia salvifica attraverserà lo spettatore portandosi a casa un gesto o una smorfia che rimarrà indelebile nel proprio cuore.[/vc_toggle][vc_toggle title=”Lezione Spettacolo” style=”round_outline” color=”peacoc” el_id=”1475425276132-9e320adf-b367″]le-strane-gioie-di-giacomo-leopardiLE STRANE GIOIE DI GIACOMO LEOPARDI
Spettacolo comico-didattico dedicato al sommo poeta marchigiano

di Piero Massimo Macchini & Cesare Catà con
Piero Massimo Macchini, Cesare Catà, Pamela Olivieri e Michele Gallucci.

Scenografia Paolo Figri | Costume Valentina Ardelli | Foto Marilena Imbrescia |Grafica Fabio Damiani | Disegno luci e audio RS Project

SINOSSI

Lo spettacolo propone l’intrecciarsi di una serie di interventi critici di Cesare Catà, dedicati al tema della gioia in Giacomo Leopardi, con una serie di sketch comici nei quali l’attore Piero Massimo Macchini porta sulla scena il personaggio stesso del Poeta recanatese. Le due sezioni creano dapprima una discrasia drammatica evidente, con un forte impatto di comicità, per poi fondere sempre più la parte critica e la parte attoriale, iper dare vita a un’immagine inusuale e appassionante di Giacomo Leopardi, non appiattita sulla visione stereotipata dello sfortunato e malinconico poeta, bensì aperta un’interpretazione diversa della sua vita e della sua poesia, orientate entrambe, dietro le grandi difficoltà spirituali ed esistenziali, alla ricerca di una gioia profonda, vera, vitale.

Scopo dello spettacolo è offrire, unendo due registri differenti, uno sguardo diverso, culturalmente originale e massimamente fruibile in uno spettacolo dal vivo, sull’immagine iconica di Giacomo Leopardi e, in senso lato, della Marchigianità.[/vc_toggle][vc_toggle title=”Marionette” style=”round_outline” color=”peacoc” el_id=”1475513050587-9aa654a0-89ab”]appesi-ad-un-filoAPPESO AD UN FILO

Regista: Remo Di FilippoManipolatori: Remo Di Filippo e Rhoda LopezCostruzione Marionette: Remo Di Filippo, Rhoda LopezProduzione: Di Filippo Marionette | Vestuario: Daniela SergiacomiOperatori Grafici: Santiago Dureix, Alessio Troli

con la collaborazione di Virginia Melgar, Jose Antonio Putxades, Clarisa Muraro, Filippo Di Filippo, Santiago Dureux.

SINOSSI

“Appeso ad un Filo”, è il primo spettacolo della compagnia “Di Filippo Marionette”.Lo spettacolo viene creato nell’autunno del 2012 come risultato di due anni di costruzione e ricerca nel mondo del teatro di figura. Nello spettacolo appaiono svariate marionette, che attraverso la manipolazione dell’attote e marionettista Remo Di Filippo, e della sua collaboratrice australiana Rhoda Lopez, vivranno storie poetiche e surreali.[/vc_toggle][vc_toggle title=”Lagrù Ragazzi” style=”round_outline” color=”peacoc” el_id=”1475423700538-51c8d105-24ad”]

chiudete-il-siparioCHIUDETE IL SIPARIO!
Storia di un mondo senza teatro (Teatro d’attore, burattini).

con Oberdan Cesanelli, Stefano Leva, Lorenzo Palmieri.

Testo: Lorenzo Palmieri

SINOSSI

Cosa accadrebbe se al mondo venisse vietato il Teatro? Divieto assoluto di recitare, raccontare storie e assistere a uno spettacolo. Ne sentiremmo la mancanza oppure ci faremmo l’abitudine e andremmo avanti? In un magazzino di catalogazione e distruzione di oggetti teatrali, due semplici operai svolgono il loro monotono compito. Eliminano scenografie, oggetti di scena, parrucche e costumi come se niente fosse. Ormai sono oggetti inutili e il mondo ha bisogno di spazio. Ma, un giorno, capita loro fra le mani qualcosa che non avevano mai visto: un Burattino. All’inizio cercano di capire di cosa si tratta.  È una bambola? Un robot casalingo? Come si muove? Può parlare? Che voce può avere?  Spinti dall’entusiasmo, finiscono addirittura per allestire uno spettacolo dietro a un vecchio armadio. Sono euforici, non avevamo mai provato una sensazione simile, vogliono raccontare a tutti la loro scoperta.  Non si accorgono però di aver compiuto il più atroce dei delitti. Hanno fatto Teatro. Un agente dell’ SRT (Servizi reati teatrali) irrompe in scena e inizia un lungo interrogatorio. E qui nasce l’idea. I due lo convinceranno che con quel burattino non si può fare Teatro. Si tratta di un semplice robot di vecchia generazione, capace di muoversi e parlare da solo. In un vortice di gag esilaranti e colpi di scena, riusciranno nell’inganno e a salvarsi la vita? Uno spettacolo ispirato al romanzo “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury che vuole ragionare sul senso del teatro al giorno d’oggi, di quanto sia indispensabile per la crescita di un bambino e per la sua vita da adulto.


mengone-contro-tutti

MENGONE CONTRO TUTTI
Burattini tradizionali in baracca

Di e con Jacopo Orsolini e Lorenzo Palmieri.
Scenografie: Sheila Sorvino | Bozzetti: Erica Artei

SINOSSI

Lo spettacolo è composto da due storie, entrambe aventi come protagonista Mengone Torcicolli, maschera marchigiana ottocentesca che la compagnia “Orsolini e Palmieri” ha contribuito a far rivivere. Nella prima storia l’astuto Brighella e il Diavolo in “corna ed ossa” saranno intenzionati a rubare i salami che Mengone tanto faticosamente ha prodotto. Proprio sotto gli occhi di un Carabiniere, Brighella riuscirà nel furto, ma verrà ingannato dal perfido Diavolo. Così Mengone, insieme a Rugantino, scenderà fino negli Inferi armato di bastone e intenzionato a riprendersi “tutto quel ben di Dio”. Nella seconda avventura, invece, sarà la Morte con tanto di falce a infilare il povero Mengone in una bara. Questa volta saranno proprio Brighella e Rugantino ad aiutare il malcapitato, ma ne combineranno di tutti i colori. Due farse che viaggiano in bilico tra gag tradizionali e trovate che allargano sempre di più i limiti che per natura hanno i burattini.


mengone-torcicolli

MENGONE TORCICOLLI ALLA RIBALTA!
Burattini e attori

Di e con Jacopo Orsolini e Lorenzo Palmieri

Collaborazione al testo: Marco Renzi | Burattini: Natale Panaro | Musiche: Elia Lanciotti, Giordano Mariozzi, Lorenzo Palmieri | Regia: Massimiliano Venturi

SINOSSI

Nello spettacolo calcano la scena un Presentatore sgangherato e un Burattinaio maldestro, che dovranno riesumare da un vecchio baule l’ottocentesca maschera marchigiana di Mengone Torcicolli. Personaggio comico e divertente, ironico e schietto, portatore di tutte le caratteristiche del popolo marchigiano. Nel Teatro dei burattini si susseguono i più svariati personaggi, l’abile Rugantino, la perfida Fattucchiera e uno strano Somaro, in un vortice di lazzi e gag, dentro e fuori la baracca. Tutto deve essere perfetto, perché sono più di 150 anni che Mengone non recita, ma…irrompono sulla scena il brigante Mastrilli e il suo aiutante Tempesta, che rapiscono Lisetta, giovane moglie di Mengone. Riuscirà Mengone a salvare Lisetta? Sarà in grado il Burattinaio di portare a termine la storia? Il Presentatore risolleverà le sorti dello spettacolo?


storie-nellarmadioSTORIE NELL’ARMADIO
Lettura Animata

Animazione teatrale con Oberdan Cesanelli e Stefano Leva.

SINOSSI
Cosa si nasconde nell’armadio di ogni bambino? Mostri, streghe, marmocchi dispettosi, draghi… ma anche principi, fate, luoghi incantati. Due narrazioni raccontano, una dopo l’altra, tutte queste storie, alternandole a momenti ludici e interattivi con il pubblico. Gran finale con un’esaltante battaglia di cuscini tra gli spettatori.[/vc_toggle][vc_toggle title=”Animazione Medioevale” style=”round_outline” color=”peacoc” el_id=”1475423023838-f4583609-3742″]compagnia-della-forcaLA COMPAGNIA DELLA FORCA
con Oberdan Cesanelli, Stefano Leva, Jacopo Orsolini, Lorenzo Palmieri

SINOSSI

Un giocoliere gobbo e con una mano sola. Un soldato di ventura che al solo nominare la parola “guerra” (ma anche battaglia, spada, nemico…), attacca chiunque gli sia a portata di spada. Un lebbroso portatore di tutte le più terribili malattie medievali. Un poeta soldato bugiardo e millantatore. Quattro mentecatti scampati alla corda, questa, la Compagnia della Forca. Da Francois Villon a Cecco Angiolieri, da Pietro Aretino a Poggio Bracciolini, dalla leggenda del prete Gianni a quella del paese di Cuccagna, i quattro maramaldi della Compagnia della Forca portano allegria e vis comica in qualsiasi situazione medievale, sia essa itinerante o conviviale. Il coinvolgimento del pubblico nei loro sconclusionati racconti è la forza dei quattro membri della Compagnia che non disdegnano, qualora sia possibile, di rapire e chiedere un riscatto per ogni graziosa pulzella presente sulla piazza.

Animazione medievale realizzabile in qualsiasi situazione.

[/vc_toggle][vc_toggle title=”Teatro Musicale” style=”round_outline” color=”peacoc” el_id=”1475522387399-d6ea207e-e576″]de-rose-de-viole-e-gerzominoDE ROSE, DE VIOLE E GERZOMINO
Teatro Musicale

Testo e voce recitante: Oberdan CesanelliOrganetto, fisarmonica: Roberto LucaneroVoce, tamburello e danza: Marco MeoDanza: Sara Piatanesi

SINOSSI

La natura rigenerata dopo il gelo invernale accoglie pian piano i suoi frutti maturi: è il tempo dell’amore e del lavoro, della passione e della fantasia, della spiritualità e del mito, del sole e della luna che si abbracciano.
Un suonatore di organetto, un narratore di storie, un cantore di stornelli e una ballerina di saltarello nel corso di questo evento, a metà tra il concerto e la lettura teatrale, accompagneranno il pubblico all’interno del mondo magico e iridato della tradizione popolare marchigiana.
Il ricco catalogo di canti, balli, testi poetici e narrativi che va a costituire lo spettacolo è stato colto dagli stessi interpreti direttamente dalla memoria collettiva dei marchigiani appartenenti alla cultura tradizionale o indirettamente, dalle opere di alcuni importantissimi maestri del passato che si sono dedicati all’attività di studio della stessa tradizione, primi fra tutti Giovanni Ginobili, Luigi Mannocchi e Antonio Gianandrea.


figurineFIGURINE
Teatro Musicale

Di e con: Oberdan Cesanelli – voce recitante
Brazil Pra Leti: Letizia Ciaccafava – voce | Ettore Togni – pianoforte | Matteo Marinelli – basso elettrico | Michele Sperandio – batteria

Regia: Oberdan Cesanelli

SINOSSI

L’album delle figurine ha accompagnato la fanciullezza di quasi tutti noi, almeno quelli di genere maschile (ma spesso anche femminile…). A margine delle figurine si intrecciavano mille vicende: le sfide per vincerle, i calciatori introvabili, gli scambi dei doppioni. E dai ricordi di quando eravamo bambini prende spunto FIGURINE. In scena solo un attore, un pallone da calcio e quattro musicisti. Figurine è un racconto fantastico, la storia di un album incompleto, un album al quale manca ogni anno la stessa figurina: Soriano do Nascimiento de Sao Paulo de la Caipirinha, detto Sasà. E’ il racconto di un calcio che non c’è più, o che non c’è mai stato, di un calcio in cui il fato gioca un ruolo più importante di strategie, tattiche e moduli. E’ il racconto di un viaggio alla ricerca della figurina mancante, la figurina che manca nell’album della vita di ognuno di noi. Cornice di questo racconto è il Brazil Pra Leti, quartetto in cui la bossanova e la musica brasiliana in genere vengono rivisitate in chiave jazzistica e non solo; in questo viaggio l’ascoltatore è coinvolto attraverso la contaminazione tra racconto e musica, possibile grazie alla validità dei musicisti e alla forza della narrazione.[/vc_toggle][vc_empty_space height=”60px”][/vc_column][/vc_row]